Per il pergolato permesso per costruire o edilizia libera?
Stai pensando di installare un pergolato sul tuo terrazzo o nel tuo giardino? In tal caso ti starai chiedendo se l’opera richiede un PDC, vale a dire un permesso per costruire, oppure se appartiene alla categoria della cosiddetta edilizia libera.
Capirlo è fondamentale per evitare sanzioni e persino la demolizione della pergola. Senza contare un possibile procedimento penale per abuso edilizio.
Purtroppo la normativa in materia è in divenire, spesso vaga, ad esempio quando descrive “ampie dimensioni” senza fornire ragguagli oggettivi. Le sentenze in materia sono importanti per creare precedenti, ma esaminano casi specifici, non un’intera categoria…
In linea generale, sappiamo che un pergolato facilmente amovibile, privo di copertura fissa e libero su almeno 3 lati non richiede il permesso edilizio. Se invece è sormontato anche parzialmente da un tetto in materiale rigido viene equiparato a tettoia. Per quest’ultima è obbligatorio il PDC, in quanto opera stabile e non precaria. Entriamo nei dettagli.
Pergolato abitabile: richiede PDC
Indice articolo
- 1.Cosa si intende per pergolato
- 2.Quando NON sono necessari i permessi per costruire il pergolato
- 3.Quando SONO necessari i permessi per costruire la pergola
- 4.Costruzione pergolato: cosa fare in caso di vincolo paesaggistico?
- 5.Posso costruire un pergolato in condominio?
- 6.Pergolato senza permesso: quali sono le sanzioni
- 7.Cosa si intende per tettoia
- 8.Quali sono i permessi previsti per la realizzazione di una tettoia
- 9.Tettoia abusiva: cosa dice la legge?
Cosa si intende per pergolato
Per la legge, si definisce pergola o pergolato un manufatto avente funzione d’abbellimento e/o ombreggiante collocato in spazi esterni come giardini, cortili o terrazze. La struttura è atta a sostenere piante rampicanti o tende, e consiste in un insieme di pali, colonnine, pilastri o simili che formano un’unica struttura grazie alla presenza di traversine di giunzione in legno o altri materiali.
La presenza della pergola non comporta modifiche della destinazione d’uso dell’area sulla quale sorge. La sua rimozione è semplice, trattandosi di opera leggera e priva di componenti murarie.
Questa descrizione del pergolato però poco assomiglia a molti dei modelli che fanno bella mostra di sé in giardini e terrazze, del tutto simili a gazebi o tettoie (Approfondimento: “Pergole pergolati gazebi e tettoie quali differenze“. Nel tempo infatti si è passati a definire pergole o pergolati anche strutture stabili, formate da robuste ossature, metalliche oppure in legno, e munite di un tetto in lastre di vetro, pannelli coibentati o altri materiali rigidi. Talvolta notiamo anche la presenza di solide protezioni laterali in pannelli di vetro o plexiglass.
Questo genere di opera rappresenta una sorta di “soggiorno” all’aperto, utilizzato a scopi ricreativi e persino per lavoro, particolarmente in tempo di smart working. Vale la pena ripeterlo, secondo il glossario dell’edilizia si tratta però di un manufatto assimilabile a tettoia.
Pergola con copertura fissa, per la legge equivale a tettoia
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Quando NON sono necessari i permessi per costruire il pergolato
Per installare il pergolato aperto superiormente e su 3 lati (sono ammessi tendaggi mobili e fluidi) non occorre il permesso edilizio né la dichiarazione d’inizio lavori. L’opera rappresenta infatti un semplice arredo esterno, la cui fruizione non comporta una diversa destinazione d’uso dello spazio che occupa.
Rammenta quindi l’equazione: costruzione del pergolato ornamentale aperto uguale assenza di PDC (permesso di costruzione), SCIA, Cila.
Esistono eccezioni? Ebbene, è lo stesso legislatore a fare presente che la valutazione va fatta caso per caso. Il manufatto in questioni infatti deve essere di dimensioni limitate. Il parametro così definito ovviamente lascia spazio a licenza d’interpretazione. Viene in aiuto il buonsenso: una pergola di 2 mq è certamente piccola. Un pergolato di 80 mq invece è sicuramente ampio. E uno di 15 mq? Insomma, come comportarsi negli ultimi 2 casi?
La soluzione più sensata e semplice appare quella di affidarti a un esperto. Se vuoi contattarci (ovviamente è gratuito, vedi oltre), saremo lieti di offrirti un parere professionale.
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Quando SONO necessari i permessi per costruire la pergola
Se il tuo desiderio è costruire una pergola vivibile o come alternativa al garage, eretta su montanti infissi stabilmente al suolo e reggenti una copertura rigida, per non commettere un illecito devi richiedere il permesso per costruire. Questa struttura infatti è stabile e modifica in modo permanente lo stato del luogo in cui si colloca.
Ecco quindi l’equazione: pergola fissa in materiali rigidi e vivibile uguale richiesta di permesso edilizio o, in rari casi, della Scia.
Esistono deroghe? La risposta è positiva. Il testo unico dell’edilizia infatti lascia una zona grigia popolata di dubbi. Ad esempio: la pergola bioclimatica con lamelle retrattili costruita sul terrazzo sovente non comporta l’obbligo del permesso edilizio (Approfondimento: “Pergole bioclimatiche“).
Per inquadrare il tuo caso, ti offriamo una consulenza gratuita da parte di un professionista del settore, approfitta!
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Costruzione pergolato: cosa fare in caso di vincolo paesaggistico?
Se l’area deputata alla costruzione del pergolato è sottoposta a vincoli ambientali, archeologici o di altra natura come comportarsi? La risposta dipende dalle dimensioni e dalla destinazione d’uso della struttura. Se la installi come semplice supporto ornamentale ed ombreggiante di solito non devi preoccuparti: non occorre l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Nel caso invece il manufatto da realizzare consista in una struttura permanente e vivibile il PDC non è sufficiente: devi ottenere il consenso dall’ente summenzionato.
Qualora la metratura non superi i 30 mq ti basta l’autorizzazione paesaggistica semplificata. Altrimenti devi fare domanda per quella ordinaria. La prima prevede un iter più snello, con tempi di risposta di massimo 60 giorni. La seconda comporta una procedura di approvazione più complessa e responso entro 120 giorni.
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Posso costruire un pergolato in condominio?
Se risiedi in un condominio, puoi installare un pergolato a condizione di rispettare alcune condizioni. La prima è che deve risultare collocato nel tuo spazio privato in modo che non crei interferenze o danni a beni comuni. Attenzione quindi a rispettare anche la debita distanza dalle proprietà adiacenti sia in senso laterale che verticale. Altrimenti potrebbero sorgere problemi derivanti dalla limitazione o perdita del diritto di affaccio dei vicini.
Altrettanto fondamentale che la pergola, specialmente se ben visibile, non alteri l’aspetto della facciata creando una sgradevole disarmonia.
Ovviamente la realizzazione del pergolato non deve pregiudicare la stabilità o la sicurezza dell’edificio oppure di sue parti. Problema che potrebbe sorgere in caso di strutture pesanti in ferro o legno.
Ultimo elemento da considerare è il regolamento contrattuale redatto dal costruttore, che potrebbe contenere veti in materia. (Nota che per essere valido deve risultare trascritto nel registro immobiliare o menzionato nell’atto di vendita).
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Pergolato senza permesso: quali sono le sanzioni?
Cosa si rischia con la costruzione di un pergolato privo di permesso edilizio che invece sarebbe stato indispensabile? Oppure installato in modo difforme da questi? L’azione, come forse saprai, si configura come abuso edilizio. In linea generale, questo può comportare una sanzione pecuniaria, la demolizione della struttura e una condanna penale.
Dal punto di vista penale, se commetti questo reato rischi fino a 2 anni di carcere. Questo, in teoria. In pratica, tale severità nella pena si applica solo a casi più gravi (ad esempio realizzazione di una palazzina abusiva, che è ben diverso da una pergola). La legge prevede comunque la possibilità di comminare la pena in una sanzione pecuniaria. L’importo nei casi più semplici ha un tetto massimo di 10.329 €. Vi rientrano la maggior parte degli abusi riguardanti pergolati. Nota che sei perseguibile penalmente fino a 4 anni dopo aver commesso l’illecito. In seguito c’è la prescrizione.
Discorso diverso per la demolizione del pergolato: accertata la difformità mai sanata, l’ingiunzione non scade mai.
La soluzione nella stragrande maggioranza dei casi esiste e si chiama sanatoria. Puoi infatti richiedere un permesso in sanatoria e saldare il cosiddetto contributo di sanatoria regolarizzando così lo status giuridico/edilizio del pergolato.
Questo rimedio è solitamente inapplicabile nel caso sussista l’aggravante di realizzazione di pergolati, specialmente se di grandi dimensioni, in zone protette da vincoli. Oppure dove la loro realizzazione appare in contrasto col piano urbanistico. In questi casi la demolizione è praticamente una certezza.
Vale la pena notare che le modifiche normative in materia edilizia che si susseguono nel tempo cambiano talvolta le carte in tavola. Per questo conviene consultare un esperto del settore che sappia guidarti nella risoluzione del problema.
Adesso che sai a cosa occorre prestare attenzione quando decidi di installare una pergola, non ti resta che provare la nostra professionalità e competenza affidando il tuo lavoro al nostra squadra di esperti!
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Cosa si intende per tettoia
Tettoia addossata in materiale rigido: a differenza della pergola richiede sempre il permesso di costruzione
Il termine tettoia indica una struttura architettonica formata da 2 elementi: copertura superiore o tetto ed elementi verticali (pilastri, pali, etc.) aventi funzioni di sostegno. I materiali rigidi impiegati fanno delle tettoie opere edilizie permanenti, ovunque siano realizzate.
La costruzione di tale manufatto ha come scopo la protezione rispetto a sole e pioggia di aree destinate a vario uso. Ad esempio una zona relax outdoor, se opportunamente dotata di un arredamento da giardino. Oppure un’area dove parcheggiare i veicoli, o ancora, se collocata davanti a un ingresso, in cui passare dall’esterno all’interno senza infradiciarsi e insozzare il pavimento.
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Quali sono i permessi previsti per la realizzazione di una tettoia
Secondo il regolamento edilizio la tettoia è un’opera architettonica permanente che altera l’aspetto e spesso anche la destinazione d’uso dell’area sulla quale sorge. Pertanto la sua costruzione richiede un permesso edilizio. Fanno eccezione soltanto le piccole tettoie realizzate a protezione di una porta o finestra.
Quando la tettoia risulta attigua a proprietà confinanti, oppure deve sorgere in una zona protetta da vincoli paesaggistici o di altra natura, è necessario anche ottenere preventivamente l’autorizzazione paesaggistica, in modo analogo a quanto spiegato per i pergolati.
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Tettoia abusiva: cosa dice la legge?
La costruzione di una tettoia abusiva è un illecito penale e amministrativo. La gravità del reato è in funzione di vari fattori: ampiezza della struttura, eventuale collocazione in zona protetta da vincoli, prossimità a proprietà adiacenti in inosservanza del piano urbanistico, difformità versus assenza del permesso di costruire.
Sul versante penale comporta una denuncia congiunta per committente, costruttore e direttore dei lavori. La conseguenza si traduce in un potenziale arresto, condanna e carcerazione fino a 2 anni. L’alternativa è un’ammenda pecuniaria. Va da sé che quest’ultima è l’opzione standard scelta da chiunque venga denunciato per tale reato.
La prescrizione avviene dopo 4 anni in assenza di atti interruttivi, vale a dire azioni volte a dare corso a un procedimento penale. Se questi hanno avuto luogo il periodo di prescrizione sale a 5 anni.
Sul versante amministrativo il reato di abuso edilizio comporta l’obbligo al ripristino dello stato precedente alla costruzione della tettoia. In altre parole alla sua demolizione. Per la medesima non è contemplata la prescrizione.
Nota che se sulla tua proprietà, ereditata o acquistata che sia, sorge una tettoia abusiva realizzata precedentemente al passaggio di proprietà, l’obbligo di abbattimento della tettoia permane. Vale anche per un pergolato.
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