Pergole pergotende, gazebi e tettoie: cosa li differenzia?
La classificazione che distingue pergole, pergotende, gazebi e tettoie è oggetto di molte perplessità nel momento in cui si decide di installare una di queste strutture. Le analogie fra loro infatti sono tante. Al punto che risulta difficile capire quando si possono montare liberamente e quando occorre l’iscrizione alla SCIA oppure un permesso edilizio. Il rischio di sanzioni incombe, che fare?
Se anche tu ti senti confuso, non preoccuparti. Pergole, pergotende, gazebi e tettoie appaiono sì simili, ma presentano anche sufficienti differenze per poterle distinguere. I fattori sui quali occorre focalizzarsi sono 3:
- la destinazione d’uso;
- l’effetto che la loro realizzazione produce sulla volumetria e sagoma dell’immobile;
- il tempo di fruizione di tali strutture, che può essere limitato o al contrario duraturo.
In questa guida ti diamo tutte le informazioni per capire cosa sono queste 4 strutture, come identificarle senza errori e quali sono a grandi linee le regole urbanistiche applicate ad ognuna.
Indice articolo
- 1.Cosa s’intende per pergole?
- 2.Quali sono le pergotende?
- 3.Gazebi: come sono strutturati?
- 4.Tettoie: quali sono i requisiti per definirsi tali?
Cosa s’intende per pergole?
Nell’insieme costituito da pergole, pergotende, gazebi e tettoie le prime rappresentano senza dubbio la categoria più eterogena. La normativa edilizia definisce pergola una struttura installabile in uno spazio esterno (giardino, terrazzo, piazzale) e costituita da un’intelaiatura di pali, pilastri o simili raccordati fra loro da elementi orizzontali. La parte superiore e almeno 3 di quelle laterali rimangono aperte. L’altezza è variabile ma sufficiente a consentire la circolazione delle persone.
La funzione d’uso consiste nel sostegno di piante rampicanti o tendaggi mobili. Il risultato quindi consiste nella valorizzazione estetica (una pergola che regge dei rampicanti in fiore può essere davvero stupenda) e/o nell’effetto ombreggiante.
Va precisato però che solo i modelli più semplici si presentano come appena descritto. Altri possiedono in aggiunta una copertura superiore, scorrevole o fissa, e/o coperture laterali. Nell’uso comune si definiscono comunque pergole o pergolati (questi ultimi sono pergole più grandi). Tali strutture sono pensate per soggiornarvi, d’estate in particolare, ma se protette da schermature superiori e laterali adeguate anche nel resto dell’anno. Come forse avrai notato, oggi costituiscono di gran lunga la tipologia più diffusa.

Quali sono le caratteristiche e i vantaggi di una pergola?
Le pergole che occupano giardini, terrazze e aree esterne si presentano addossate all’edificio oppure indipendenti. Le dimensioni sono variabili, ce ne sono di metratura ridotta (ad esempio 2 mq x 2) e di metratura molto ampia (oltre i 30-50 mq).
Rappresentano quasi sempre opere architettoniche solide, dalla durata media di 15-20 anni. Per costruirle vengono scelti materiali affidabili come legno, ferro ed alluminio, mentre per le coperture prevalgono vetro, policarbonato, pannelli coibentati isolanti, tendaggi impermeabili in PVC o PE.
I modelli oggi sul mercato sono sempre più variegati. I produttori realizzano pergole autoportanti, pergole addossate, pergole con copertura scorrevole, pergole chiuse da vetrate. Una tipologia più recente e molto apprezzata è poi quella delle pergole bioclimatiche, aventi una copertura formata da lamelle orientabili che s’inclinano per aumentare la luminosità oppure si chiudono per offrire un riparo impermeabile. (Approfondimento:“Le pergole bioclimatiche“).
L’interno della pergola si presenta… come lo vuoi tu. Un divano, delle poltrone, un’amaca, un tavolino, dei rampicanti o delle piante in vaso, lampade, elementi decorativi, un impianto sonoro… Oggi per renderla bella e funzionale puoi scegliere davvero fra moltissime proposte e optional disponibili. Senza contare la tua creatività! (Approfondimento: “Come arredare il pergolato“).
Il vantaggio più importante delle pergole sta nella fruizione di uno spazio outdoor dove puoi comodamente fra crescere le tue piante, rilassarti, prendere il sole, far giocare i tuoi bambini, invitare ospiti, cenare, lavorare, persino dormire nelle notti più afose.
Se hai un’attività ricettiva, invece, la pergola ti servirà per offrire ai tuoi ospiti un ambiente accogliente, panoramico e arioso. Nella bella stagione, noterai, viene decisamente preferita ai locali chiusi. Questa struttura, insomma, è perfetta per adattarsi alle più svariare esigenze.
I pergolati necessitano di permessi di costruzione?
Una pergola o un pergolato che non presenta superfici chiuse non necessita di permessi edilizi. Il motivo addotto dal legislatore è che tale struttura riveste una mera funzione decorativa/ombreggiante e risulta facilmente amovibile. Anche i modelli che presentano coperture superiori e/o laterali “effimere” costituite unicamente da tendaggi godono di libertà d’installazione.
Discorso ben diverso quando la struttura della pergola include superfici fisse o difficilmente asportabili come un tetto o vetrate laterali. In tal caso occorre il permesso di costruire. Oppure, in qualche caso, soltanto la Scia.
Dimensioni della struttura, materiali ed ampiezza della copertura e della struttura di sostegno non sono però gli unici parametri da valutare. Altri fattori che incidono risultano: eventuali vincoli paesaggistici, storici ed artistici, regolamento comunale e regionale. Per chi vive in condominio troviamo anche il regolamento condominiale e contrattuale.
Ogni caso va esaminato a sé, e la valutazione e i distinguo devono essere fatti da un professionista del settore. Per risolvere i tuoi dubbi e avere un preventivo gratuito, non esitare a contattarci!
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Quali sono le pergotende?
A prima vista, quando si cerca di classificare pergole, pergotende, gazebi e tettoie, la distinzione fra le prime e le seconde può dare qualche grattacapo. Per risolvere basta capire che nella struttura definita pergotenda la protagonista è proprio la tenda, avente funzione di ombreggiare uno spazio esterno ma senza modificarne la destinazione d’utilizzo. A reggerla troviamo dei montanti, metallici oppure in legno, di spessore contenuto.
Quest’opera, per godere della definizione di pergotenda, deve essere rimovibile senza interventi demolitivi nonché priva di ulteriori elementi fissi a parte i sostegni.

Caratteristiche e vantaggi delle pergotende
Le pergotende sono manufatti che consentono dunque di ombreggiare uno spazio esterno, privato o commerciale. A seconda di dove vengono collocate possono essere ancorate a un muro oppure rette da una struttura autoportante. Quanto alle dimensioni, risultano variabili, spaziando da 2-3 mq a 50 e oltre. Il tendaggio può dispiegarsi orizzontalmente o con un’inclinazione variabile, per esigenze funzionali ma talvolta puramente estetiche.
Una pergotenda non di rado presenta coperture laterali, di nuovo costituite da tende e anch’esse facilmente amovibili. Amplificano l’effetto schermante rispetto all’afa, al vento e alla pioggia, in più ci guadagna la privacy.
Questa struttura rappresenta una soluzione vantaggiosa quando si desidera rendere più fresco, riparato e vivibile uno spazio esterno con un manufatto di rapida e facile installazione. Nel momento in cui si cambia idea, poi, considera che lo smontaggio di una pergotenda è semplice e altrettanto veloce.
Un ulteriore fattore positivo rispetto ad alternative che richiedono un intervento edilizio invasivo è il costo limitato di una pergotenda. Attualmente è in vigore un bonus fiscale che consente di detrarre il 50% dell’importo speso fino ad un tetto massimo di 60.000 €. Ne risultano escluse soltanto le pergotende orientate verso nord, venendo a mancare l’effetto rinfrescante che riduce i costi energetici estivi.
Le pergotende necessitano di autorizzazioni?
Data la funzione d’uso, la facile rimozione e l’impatto irrilevante sulla volumetria di un edificio, le pergotende di dimensioni contenute di norma sono considerate opere di edilizia libera.
Nel caso di utilizzo a fini commerciali occorre però la Scia. Se la superficie della pergotenda è notevole invece, e/o la medesima è stabile sì da cambiare la destinazione d’uso dello spazio dove si trova, talvolta occorre un permesso edilizio. Quest’evenienza più che i privati riguarda coloro che gestiscono un’attività. Il classico esempio è la pergotenda di un bar o ristorante. Per l’installazione in aree sottoposte a vincoli storici, archeologici e artistici può rendersi necessario il nulla osta dell’ente competente (di nuovo, se la pergotenda è stabile e di ampia metratura).
Infine: vivi in appartamento? Allora fai attenzione che l’installazione non coinvolga parti comuni, il diritto d’affaccio dei vicini o il decoro dell’edificio, perché il condominio potrebbe opporsi. E non dimenticare di verificare anche il regolamento contrattuale redatto dal costruttore e trascritto nel registro immobiliare.
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Gazebi: come sono strutturati?
Passiamo adesso ai gazebi e alla loro descrizione. Questi manufatti consistono in strutture indipendenti, ospitate in giardini o terrazzi privati, piazzali e aree pubbliche, aventi funzione d’uso stabile oppure provvisorio. Un gazebo possiede un’ossatura di sostegno in metallo o legno, solida ma al contempo leggera. Il lato superiore presenta una copertura, più facilmente fissa, mentre i lati sono protetti da tendaggi, graticci per rampicanti, vetrate mobili, oppure appaiono completamenti esposti. L’altezza minima è sufficiente al passaggio e permanenza in piedi delle persone.
Caratteristiche e vantaggi di un gazebo
Come la pergola, anche il gazebo si presenta molto versatile. Dimensioni, forma, materiali e anche l’immancabile arredamento da giardino che lo completa si declinano oggi in un’infinità di proposte.
Talvolta i non addetti ai lavori usano i termini pergolato e gazebo per indicare la stessa struttura. In realtà il primo può anche avere una funzione meramente ornamentale e ombreggiante, mentre il secondo è immancabilmente uno spazio vivibile dotato di copertura. Inoltre la pergola può essere addossata all’edificio, al contrario del gazebo che è tipicamente autoportante.
I gazebi possono essere fissi oppure smontabili. Questi ultimi sono conosciuti anche come gazebi stagionali o richiudibili. I primi, con la loro stabilità e robustezza, resistono agli anni e consentono un utilizzo anche nelle mezze stagioni; dove il clima è mite persino d’inverno. Come nel caso dei pergolati, le dimensioni risultano estremamente variabili.
I gazebi richiudibili si presentano piccoli, leggeri e più economici. Potendo essere collocati al riparo nella stagione fredda vantano anch’essi una buona durata negli anni.
In generale l’estetica di questa struttura, fissa o smontabile che sia, assume un aspetto rilevante. In particolare i modelli in legno e ferro battuto possono presentare forme e decorazioni originali davvero suggestivi.
Costruzione gazebi: permessi sì o permessi no?
Il gazebo per essere installato richiede il permesso edilizio quando si tratta di un’opera a fruizione duratura e non provvisoria, data la rilevanza che assume sul carico urbanistico. La norma vale anche per i modelli privi di opere murarie. I gazebi smontabili da giardino invece rientrano nelle opere in regime di edilizia libera.
La regola che accomuna pergole, pergotende, gazebi e tettoie è comunque sempre quella di affidarsi al parere di un professionista.
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Tettoie: quali sono i requisiti per definirsi tali?
Viene definita tettoia una struttura esterna, di dimensione variabile, costituita da un tetto, ossia una copertura superiore rigida, e da pali o pilastri atti a sorreggerla. Il manufatto può essere completamente indipendente oppure addossato a un immobile. Quest’opera edilizia riveste una funzione di schermatura verso le intemperie. A seconda della collocazione fornisce infatti riparo all’area d’ingresso di immobili, a terrazzi, ad auto, persone o attrezzature.
Caratteristiche principali e vantaggi delle tettoie
Tipicamente la tettoia è una struttura fissa, metallica, in pietra o in legno, con una copertura costituita solitamente da tegole, lastre di vetro, policarbonato o plexiglass, pannelli coibentati, lamiere, travi di legno.
La varietà di materiali fra cui scegliere si spiega con le diverse finalità, budget e possibili collocazioni della struttura, che rappresenta comunque un’opera durevole e non precaria. Talvolta la tettoia viene chiusa con l’aggiunta di pareti laterali, trasformandosi così, secondo il regolamento edilizio, in una nuova costruzione.
Rispetto a pergolati e gazebi, ideali per rendere vivibili spazi esterni, le tettoie spesso costituiscono aree di passaggio protette oppure poste a riparo di attrezzi o veicoli. Naturalmente non mancano le eccezioni: una tettoia dotata di un arredo da giardino idoneo rappresenta uno spazio confortevole e perfetto per relax e cene. Come per le altre pertinenze esterne, anche per questa, specialmente se appoggiata all’immobile, vige il trend consolidato di costruirla tenendo in debito conto l’impatto estetico che realizza.
Tettoie: permessi e documenti da richiedere
La tettoia richiede un permesso edilizio? Ebbene, la regola base che accomuna pergole, pergotende, gazebi e tettoie è sempre quella: occorre valutare caso per caso. I parametri di valutazione sono numerosi: dimensioni (incluse sporgenze e aggetti), regolamento edilizio locale, eventuali vincoli di varia natura (paesaggistici, archeologici, storici, etc.), distanza da edifici adiacenti, impatto sulla sagoma e volumetria dell’immobile cui si appoggia (se addossata), presenza di chiusure verticali, collocazione (per esempio terrazzo, giardino) e via dicendo.
In linea generale solo piccole tettoie addossate all’edificio o collocate su un terrazzo, nonché prive di chiusure laterali, possono beneficiare della classificazione come opere in regime di edilizia libera.
Per le altre occorre verificare quando si rende indispensabile il permesso edilizio (ed è l’evenienza di gran lunga più comune) oppure risulta sufficiente la SCIA o Cila. Se l’area dove sorgerà la tettoia è sottoposta a vincoli occorre anche l’autorizzazione dell’ente competente.
E in caso tu intenda costruire all’interno di un condominio? Ebbene, devi informare preventivamente l’amministratore, che riporterà in assemblea. Se esiste un possibile impatto sulla stabilità, decoro e un qualche bene comune dello stabile, questa può opporsi efficacemente alla costruzione della tettoia. In caso contrario puoi procedere all’opera.
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